intelligenza artificiale e cyber security

Sommario degli argomenti

  1. Cos’è l’Intelligenza Artificiale?

  2. Breve storia dell’Intelligenza Artificiale

  3. L’Intelligenza artificiale oggi

  4. Applicazioni future dell’Intelligenza Artificiale

  5. L’etica dell’Intelligenza artificiale e il ruolo della cyber security

  6. Conclusioni

Assistenti vocali, algoritmi dei social media, operazioni chirurgiche: l’Intelligenza artificiale è presente in molti ambiti della nostra vita.

Nel futuro i settori di applicazione di questa tecnologia saranno sempre di più e si estenderanno a ogni aspetto dell’esistenza umana.
Si parla infatti spesso dell’Intelligenza artificiale come della “tecnologia del futuro”.

Vediamo perché.

Cos’è l’Intelligenza artificiale

Prima di tutto dobbiamo dare una definizione di Intelligenza artificiale (in breve AI), ma farlo non è così semplice perché non ne esiste una univoca.

Questa branca di ricerca copre infatti molti settori diversi: dall’informatica, alla neurobiologia, alla matematica, alla linguistica.

In generale, l’Intelligenza Artificiale si occupa di progettare e realizzare sistemi in grado di simulare le abilità, il ragionamento e il comportamento umano.

L’AI comprende un gran numero di approcci e tecniche diverse.
Le principali sono:

  1. L’apprendimento automatico (detto anche machine learning, di cui il deep learning è un esempio).
  2. L’apprendimento meccanico (che include pianificazione, programmazione e ottimizzazione).
  3. La robotica (che include l’integrazione delle tecniche nei sistemi ciberfisici).

Breve storia dell’Intelligenza artificiale

La storia dell’intelligenza artificiale inizia nell’Ottocento con Ada Byron.

La matematica britannica studiò il progetto delle “macchine programmabili” di Charles Babbage e realizzò il primo algoritmo di programmazione della storia. Nello stesso secolo, vennero costruite anche le prime macchine in grado di fare calcoli.

Noto è, per esempio, il lavoro di Alan Turing, che costruì una macchina che eseguiva algoritmi. La “macchina di Turing” è considerata il primo rudimento di computer. Lo scienziato mise inoltre a punto il famoso “test di Turing”, in grado di misurare l’intelligenza di una macchina.

Tanto più il comportamento della macchina era simile a quello umano, tanto più era considerata “intelligente”.
In quel periodo, così come nei decenni successivi, i calcolatori erano però molto limitati a causa della scarsa memoria e dei costi troppo elevati.

Nel 1956, John McCarthy, studioso di informatica, indisse la conferenza di Dartmouth.
Durante questo evento, venne coniato la locuzione “Intelligenza artificiale”.

Questa definizione racchiudeva in sé diversi aspetti, come la cibernetica, l’elaborazione di informazioni e la teoria degli automi. Pochi anni dopo, Arthur Samuel propose per la prima volta il machine learning come tecnologia di apprendimento automatico per il gioco della dama.

Da quegli anni in poi, l’AI ha prodotto una serie di tecnologie che hanno cambiato drasticamente il modo di fare molte attività umane.

Nel 1981, IBM ha messo in commercio la prima serie di personal computer. Nel 1996, ha iniziato a diffondersi Internet, una rete di telecomunicazioni ad accesso pubblico che connette vari dispositivi.

Nel 2012, alcuni ricercatori scoprirono un modo per far fare alle macchine un passo in avanti nell’accuratezza. Programmarono, infatti, algoritmi ispirati ai neuroni umani a cui fornirono centinaia di immagini. Questa scoperta diede il via a un’enorme mole di ricerche scientifiche e attività commerciali.

Insomma, già dal breve salto nel passato che abbiamo fatto, è chiaro che l’AI ha trasformato molti settori della conoscenza umana.

E solo negli ultimi decenni. Vediamo ora qual è la situazione dell’Intelligenza artificiale oggi.

L’Intelligenza artificiale oggi

Nel 2010 le capacità delle macchine erano ancora inferiori a quelle umane, per esempio nel riconoscimento delle immagini.

Ma, grazie alle maggiori potenze di calcolo e al deep learning, qualche anno fa le abilità dei computer hanno superato quelle degli esseri umani. La svolta definitiva.
Infatti, grazie alle sue capacità, l’AI oggi offre molte di applicazioni diverse, sia a livello industriale che domestico.

Eccone alcune:

La grande distribuzione organizzata (GDO)

L’Intelligenza artificiale è in grado di prevedere il comportamento dei consumatori. Questo rende più facile per le grandi distribuzioni (per esempio, i supermercati) fare offerte segmentate o ad hoc. Come anche migliorare la gestione della logistica e dell’approvvigionamento, con meno sprechi e più guadagni.

Salute, sanità e diagnostica medica

In campo medico le applicazioni dell’AI sono innumerevoli.

Vanno dal supporto a persone disabili, all’assistenza chirurgica, all’elaborazione dei dati per sviluppare nuovi farmaci.

Il riconoscimento delle immagini permette inoltre una diagnosi precoce, per esempio dei tumori. Inoltre, il machine learning consente una maggiore precisione in diagnosi e trattamento. Individua, infatti, le terapie più mirate per ogni paziente.

L’automazione in campo domestico

Sistemi in grado di spegnere la luce con un battito di mani e di ordinare ciò che ci manca in frigo.
I sistemi intelligenti di domotica permettono di controllare tutti gli aspetti tecnologici della casa tramite un unico software.

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Piattaforme e-commerce e servizi marketing

L’automazione dei processi di vendita permette a brand e aziende di adottare strategie commerciali più efficaci.
Sia per fidelizzare nuovi clienti, sia per guidare quelli già esistenti nell’acquisto.

Grazie all’analisi dei dati comportamentali, l’AI permette di intercettare i trend e le aspettative dei consumatori.

Sistemi di navigazione (GPS)

L’AI permette alle tecnologie GPS di rilevare il dispositivo in una determinata posizione nello spazio.
Ciò è utile per dare indicazioni, durante un viaggio e indicare la strada più breve da percorrere.

Come anche segnalare il benzinaio più vicino, o anche fare previsioni sulle condizioni atmosferiche.

Sistemi antifrode

L’AI permette di individuare anomalie nei sistemi di sicurezza e attivare procedure di blocco preventivo.
Questo può avvenire per esempio nelle transazioni bancarie che avvengono da una posizione geografica o un dispositivo differente dal solito.

Gran parte delle applicazioni odierne integrano la tecnologia AI. Rilevanti anche quelle nel settore del giornalismo e dell’informazione, della videosorveglianza e della pubblica sicurezza, dell’assistenza clienti e dei videogiochi.

Giorno dopo giorno, le macchine realizzano un numero sempre maggiore di compiti che fino a poco tempo prima pensavamo fossero appannaggio della sola umanità.

Esempi di applicazioni future dell’Intelligenza artificiale

Gli impieghi attuali dell’Intelligenza artificiale sono vari. Inoltre, in futuro si prevede che aumenteranno ancora, e lo faranno in modo esponenzialmente.
Alcuni ricercatori dell’University of Southern California (USC) hanno predetto una serie di ambiti in cui vedremo l’AI nei prossimi anni.

Ad esempio, ecco alcuni scenari che per il momento sembrano fantascienza, ma che nel 2050 potrebbero rappresentare una solida realtà:

  1. Nell’intrattenimento, Netflix non ci servirà più. Potremo selezionare noi gli attori e la trama del film che più ci aggradano.
  2. In campo medico, avremo cure personalizzate a base al nostro genoma, all’ambiente in cui viviamo e alle nostre abitudini di vita.
  3. Nel campo dell’assistenza alle persone anziane, l’Intelligenza artificiale presterà aiuto nelle case. Facendo la spesa, prendendo gli oggetti più in alto, e monitorando gli spostamenti.
  4. Nel campo dei trasporti, ogni famiglia avrà automobili a guida autonoma. Inoltre, persino i treni e gli aerei avranno il guidatore automatico: il tutto per incrementare la sicurezza.

e Infine, ma non per importanza

5. Nel campo della cyber security, il machine learning e l’automazione potranno proteggere i dati in maniera più sistematica e mirata, senza il ricorso al supporto dell’utente.

Virus e malware potranno essere individuati ed eliminati prima di danneggiare il sistema. 

E se in futuro, l’automazione dovesse superare per capacità e supremazia il potere umano?

Ovviamente questa previsione genera preoccupazioni.
Sarà la fine del lavoro come lo conosciamo? Rimarremo tutti disoccupati?
O peggio, la mancanza di occupazione segnerà la fine dell’umanità?

Il noto imprenditore Elon Musk nel 2018 ha affermato: “l’Intelligenza artificiale è più dannosa delle armi nucleari”.
Ha predetto, infatti, che sarà questa tecnologia a determinare la fine del genere umano.

Ma per il momento ci atteniamo a quanto abbiamo di certo.

Sei modi in cui l’Intelligenza artificiale migliorerà il lavoro in futuro

In realtà, uno studio del World Economic Forum del 2021 ha delineato sei scenari positivi per il futuro dell’Intelligenza artificiale.
Secondo questi scenari, l’AI migliorerà il mondo del lavoro e le condizioni di vita dell’umanità:

Prosperità economica condivisa

Già l’Intelligenza artificiale ha migliorato la produttività e quindi anche l’economia globale.

Adesso gli esseri umani possono dunque fare di meno, ottenendo di più. Certo, questa prosperità dovrebbe essere però sostenibile sul lungo periodo.

Inoltre, si dovrebbero eliminare le disuguaglianze sociali oggi esistenti, ridistribuendo il capitale. Gli esperti affermano che questo sarà possibile grazie all’introduzione di una tassazione progressiva, di sussidi salariali e crediti d’imposta per chi lavora. Oltre che benefici e altri tipi di supporto per le persone disoccupate.

Riallineamento delle aziende

Le grandi aziende faranno fronte comune perseguendo tutte lo stesso fine: sviluppare l’Intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità.

Lo sviluppo di questa nuova tecnologia potrebbe dunque portare a rafforzare la democrazia e la qualità dell’informazione online. Attraverso un aggiornamento delle legislazioni antitrust e altre policy di redistribuzione del capitale, lo potranno fare senza detenere un potere politico ed economico eccessivo.

Mercato del lavoro flessibile

Il mercato del lavoro si aprirà alla ricerca di nuovi posti di lavoro e si creeranno nuove professioni creative in ambito tecnologico.

Come durante le rivoluzioni industriali, così anche in questa Rivoluzione digitale, si perderanno alcuni posti di lavoro, ma se ne guadagneranno molti altri. Avverrà un fenomeno detto “riqualificazione”. Le aziende potranno guidare le persone in diversi tipi di programmi educativi e insegnare loro rapidamente come svolgere nuovi compiti. Inoltre, si garantiranno reti di supporto per coloro che perderanno il lavoro a causa dell’automazione.

AI focalizzata sui bisogni umani

Macchine ed esseri umani lavoreranno insieme.

Sarà l’Intelligenza artificiale ad essere a servizio dell’essere umano.

Si deciderà dunque di creare posti di lavoro adatti per gli esseri umani, che le macchine renderanno solamente più semplici e veloci. Come esempio si può prendere quello del PC. I Personal Computer hanno migliorato il lavoro degli esseri umani, ma non si sono sostituiti a loro.

A questo proposito c’è anche un’altra preoccupazione. Per il nostro attuale sistema fiscale potrebbe essere più conveniente comprare una macchina piuttosto che assumere un lavoratore. L’AI verrà quindi tassata di più quando necessario, per garantire una collaborazione egualitaria tra esseri umani e macchine.

Nuovi lavori più appaganti e sicuri

Sicuramente, se gran parte dei compiti saranno svolti dalle macchine, il lavoro umano dovrà essere ridefinito.

Molti posti di lavoro si perderanno, ma molti altri si creeranno grazie all’Intelligenza artificiale. I nuovi posti saranno più appaganti per gli esseri umani.

Le macchine potranno, infatti, gestire i lavori noiosi, ripetitivi o pericolosi, mentre gli esseri umani quelli più creativi, flessibili e divertenti.

Maggiore impegno sociale e sviluppo personale

Grazie al benessere economico e alle nuove tecnologie, nella nuova società le persone non dovranno occuparsi di lavori spiacevoli.

Tutti avranno più tempo per dedicarsi ad attività non remunerative, come la loro crescita personale o il volontariato. O ancora potranno passare più tempo con la loro famiglia, dedicarsi a pratiche religiose, stare nella natura, o giocare. Insomma, ci aspetta una nuova era di tempo libero e poco stress.

Alcune conclusioni

L’Intelligenza artificiale è la tecnologia del futuro.

È già chiaro vedendo come ha cambiato la storia dell’umanità dall’Ottocento ad adesso.
Anche vedendo come ha migliorato le nostre condizioni di vita, e il modo in cui svolgiamo tutte le nostre attività.

La sua crescita è ormai palese e esponenziale: tra pochi anni l’AI diventerà essenziale in ogni ambito della nostra esistenza.
Maggiore prosperità economica, meno conflitti, lavori più coinvolgenti, maggiore impegno sociale, un’era di tempo libero: siamo ottimisti.

L’AI non segnerà la fine dell’umanità, ma sarà la promotrice di un cambiamento sociale che migliorerà il benessere di tutti.

Quello che è certo è che il mondo non sarà lo stesso per i nostri figli e per i nostri nipoti. Tutto questo grazie all’Intelligenza artificiale.