
Indice degli argomenti
- Truffa ricarica PostePay, come funziona
- Acquisti online e PostePay, dove sorge il pericolo
- Come si svolge la truffa ricarica PostePay, le due tipologie
- Una truffa tornata alla ribalta
- Truffa PostePay, effettuato il pagamento è possibile revocarlo?
- Cosa devo fare se ho subito la truffa tramite ricarica PostePay?
- Come tutelarsi?
Un nostro lettore ci scrive: “
Poche ore fa mi ha contattato una signora, dicendo di essere interessata ad un oggetto da me messo in vendita sul Web.
Le ho dettato il mio codice fiscale e numero della mia Postepay, per farmi fare un bonifico.
Dopo un po’, la signora mi dice di recarmi al primo sportello utile e seguire le sue indicazioni per ricevere il denaro.
Ovviamente insospettito, vi ho subito contattato: si tratta di una truffa ricarica Postepay?”.
La carta Postepay è una soluzione agile e vantaggiosa, alla portata di tutti.
La versione standard, vale a dire quella di colore giallo, non richiede l’apertura di un conto corrente e nemmeno l’esistenza di un conto corrente d’appoggio.
Risulta semplice ricaricarla e proprio a questo proposito le truffe che sfruttano come mezzo le Postepay sono sempre più numerose.
Infatti sono sempre più numerose le persone che la subiscono ogni giorno truffe mirate, anche perché tale carta non appartiene a un circuito bancario internazionale, come Visa o Mastercard.
La truffa che più di frequente è stata associata a Postepay è quella relativa al cliente che, con l’intenzione di effettuare un’operazione di accredito sulla propria Postepay tramite ATM, viene raggirato e indotto ad effettuare un’operazione di ricarica verso una carta di pagamento intestata ad una terza persona.
Occorre capire come difendersi, quali contromisure prendere e soprattutto come tenere alla larga eventuali pericoli.
I cybercriminali organizzano due metodi per truffare le potenziali vittime tramite ricarica PostePay:
-
Viene messo in vendita online un oggetto.
Il potenziale acquirente contatta il finto venditore, viene concordata una cifra che serve da acconto.
A pagamento dell’acconto avvenuto, il truffatore incassa e scompare.
In questo caso, risulta difficile rintracciare il venditore, visto che vengono utilizzate carte PostePay con intestazioni false ed utenze telefoniche diverse.
-
Più sofisticato il secondo, dove i ruoli di venditore ed acquirente vengono ribaltati.
L’utente mette in vendita online la merce e successivamente, viene contattato dal truffatore.
Quando il truffatore si mostra interessato all’acquisto e propone alla vittima di effettuare il pagamento tramite ricarica PostePay.
Si tratta davvero di una truffa subdola, perché nel primo caso è la vittima stessa che contatta il truffatore, manifestando la volontà di acquistare il prodotto desiderato, che può spaziarsi da oggetti tecnologici a ottimo prezzo, vestiti griffati o anche semplice mobilio.
Una volta effettuata la ricarica della carta PostePay, il falso venditore/compratore si rende irreperibile, con i soldi della ricarica persi.
Quali sono le fasi di una truffa della ricarica Postepay?
- Il truffatore contatta la vittima, palesandosi come compratore interessato.
- Successivamente, invita la vittima a recarsi immediatamente ad uno sportello Postamat, in quanto vuole procedere subito all’acquisto mediante ricarica.
- Nel momento in cui l’ignaro venditore, convinto di ricevere il compenso, inserisce la carta nel Postmat e segue le indicazioni telefoniche fornite dal truffatore, questi cade in trappola.
La seconda modalità è sempre effettuata in modo simile:
- Il finto acquirente, dopo aver trovato un accordo con il venditore, propone di effettuare il pagamento tramite PostePay, oppure bancomat o bonifico.
- Allo sportello, il venditore riceve la chiamata dal falso acquirente, in cui vengono fornite le seguenti indicazioni sulla ricarica PostePay.
- A questo punto, il finto acquirente comunica al venditore un numero di carta da inserire, sostenendo essere il numero dell’ordine per il prodotto, e di selezionare l’importo pattuito prima di confermare il “pagamento”.
In questo modo, il finto acquirente si farà accreditare l’importo.
In altri casi, il finto acquirente dice di aver effettuato un bonifico, che bisogna riscuoterlo al bancomat.
Purtroppo, sono truffe digitali popolari, in quanto la tecnologia ci permette di effettuare compravendite veloci tramite i canali social.
L’operazione può essere ripetuta una seconda volta. Il truffatore, sfruttando la fiducia della vittima, la convince a ripetere l’operazione di pagamento, essendo la prima non era andata “a buon fine”. Vi sono stati casi in cui il malfattore è riuscito a convincere la vittima ad effettuare una decine di volte l’operazione.
Questo tipo di truffa, causa generalmente danni economici per un valore tra i 500 e i 4000 euro.
Negli ultimi tempi la truffa sul PostePay sta tornando in auge.
La tendenza degli ultimi tempi vede la presenza di intere organizzazioni criminali che architettano l’intera truffa.
Le vittime predilette dalla truffa ricarica PostePay sono persone anziane, spesso poco pratiche con metodi di pagamenti online che si fidano eccessivamente del compratore/venditore. Tuttavia, sono riportati anche casi di vittime giovanissime, di solito alle prime esperienze di acquisti online.
Per riuscire meglio nella truffa, i criminali preferiscono essere contattati da un acquirente residente in un’altra località rispetto a quella riportata nell’inserzione. Di conseguenza, tutti gli acquirenti locali vengono ignorati. Utilizzano lo stesso meccanismo anche nel caso in cui si fingono acquirenti loro stessi.
In casi fortunati, la truffa può avere questo punto debole: la carta ricaricabile e l’utenza telefonica utilizzata per trattare possono essere intestate al colpevole.
In questo modo, risulta facilmente tracciabile dagli investigatori, senza alcuna traccia dei soldi.
Purtroppo, una volta effettuata la ricarica su PostePay risulta difficile revocarla.
A differenza del bonifico su IBAN, la ricarica avviene nell’immediato e il truffatore vedrà il versamento immediatamente, dopo che la vittima lo ha effettuato. Lo stesso potrà prelevare subito la somma, recandosi ad uno sportello Postamat.
La giurisprudenza afferma questo:
«in caso di accredito su carta di pagamento ricaricabile, il tempo e il luogo di consumazione del reato sono quelli in cui la persona offesa ha proceduto al versamento del denaro sulla carta, poiché tale operazione ha realizzato contestualmente sia l’effettivo conseguimento del bene da parte dell’agente, che ottiene l’immediata disponibilità della somma versata, sia la definitiva perdita dello stesso bene da parte della vittima»
(Cass. Pen., Sez. II, n. 23781/2020).
La truffa quindi sarà integrata nel luogo e nel tempo in cui la persona offesa effettua la ricarica.
Se siete vittime di una truffa ricarica PostePay, quali sono i passi da eseguire?
- Sporgere immediatamente denuncia alle Forze dell’ordine.
- La truffa è un delitto procedibile solo su querela di parte, il che significa che l’autore della diffamazione sarà penalmente punibile solamente se voi, in qualità di persone offese sporgerete querela, specificando la volontà di perseguitare penalmente il responsabile.
- La querela va sporta entro il termine massimo di tre mesi dalla conoscenza del fatto di reato, in questo caso dal giorno in cui avete effettuato la ricarica sulla sua Postepay, pena la non perseguibilità dell’abile truffatore.
- Instaurato il processo, potrete costituirti parte civile nel processo penale e chiedere il risarcimento dei danni subiti.
- Conservare il numero di telefono e gli eventuali messaggi scambiati con il truffatore, questi potranno costituire materiale probatorio.
- Diffidare da chi è troppo interessato a un oggetto in vendita.
- Non fidarsi di chi utilizza o consiglia nuovi metodi di pagamento, o incasso, che non avete mai sentito nominare.
- Diffidare di chi insiste troppo, vuole concludere subito, non ha tempo da perdere.
- Se possibile, scambiate l’oggetto di persona con pagamento in contanti, o utilizzate un mercatino di fiducia che curerà la compravendita online per vostro conto.
- Se sentite, mentre avete fatto partire la telefonata, la tonalità del classico squillo è diversa o cambia dopo pochi secondi, probabilmente la chiamata è stata inoltrata.
- Se la chiamata presenta dei ritardi, è possibile che state parlando con qualcuno tramite VOIP, ovvero inoltrata o un numero geografico virtuale.
- Verificate se la fotografia nell’inserzione è già presente su altri annunci, o è recuperata da qualche sito, tramite lo strumento ricerca per immagini.
- Se preferite rimanere online, prediligere il pagamento anticipato con Bonifico o su Paypal. Chi compra spesso online è sicuro anche pagando in anticipo, già che la banca o Paypal rimborseranno in caso di acquisto fraudolento, in questo modo venditore e compratore saranno tutelati.
- Informate le possibili vittime.
- Dulcis in fondo, nessun venditore/compratore serio vi chiederà mai una ricarica Postepay.
Chi è Onorato Informatica?
Azienda specializzata in sicurezza informatica da oltre 15 anni, certificata ISO 9001 e 27001
Onorato Informatica è un’azienda informatica, specializzata in sicurezza informatica, da oltre 15 anni.
Forniamo servizi di Vulnerability Assessment e Penetration Test a oltre 4500 clienti in tutta Italia.
Ci occupiamo di Cyber Security dalle nostre sedi di Mantova, Parma, Milano e Los Angeles. Siamo un’azienda certificata ISO 9001, ISO 27001 e azienda etica.
Se vuoi conoscere i servizi di sicurezza informatica e sapere come possiamo aiutarti, contattaci.
- Autore articolo
- Ultimi articoli

Iasmin Prati ha raggiunto il suo quarto di secolo, e il suo CV sembra una mappa concettuale. Cosa c’è in comune a tutte le sue attività? La sensibilizzazione per la libertà d’espressione e la particolare attenzione alle tematiche etiche.