La truffa alla nigeriana è la truffa a distanza più famosa al mondo, che si è guadagnata una certa fama online alla fine degli anni Novanta.
Consiste nell’ingannare la vittima spacciandosi per una persona facoltosa che, per problemi burocratici, non riesce a sbloccare un’ingente somma di denaro che si trova momentaneamente presso un istituto di credito.

Tuffa nigeriana, che cos’é e origini del nome
Un grande classico delle truffe online, la truffa alla nigeriana è una delle frodi più longeve mai esistite
La truffa alla nigeriana online (o nigerian scam) è notoriamente l’attaco scam più vecchio di tutti. Viene anche chiamata 419 scam in seguito al riferimento dell’articolo del codice penale nigeriano che punisce questo genere di campagne truffaldine. Notoriamente, si tratta di un finto messaggio proveniente da un mittente sconosciuto che si presenta come una persona in difficoltà: è impossibilitato a sbloccare un conto corrente.
Nel chiedervi un finto supporto, l’attaccante promette alla vittima di dividere l’intero importo del conto. Nel momento di massima diffusione, la truffa nigeriana ha potuto raccogliere circa 100 milioni di dollari l’anno.
Descrizione della 419 scam (o nigerian scam)
Viene definita truffa alla nigeriana perché le prime manifestazioni di questo tipo di truffa online provenivano proprio dal Paese africano. La truffa nigeriana nasce per la prima volta nei primi anni Novanta, dove la truffa veniva inviata alle vittime tramite posta cartacea.
Ancora oggi, nel 2022 alcune aziende segnalano la presenza di messaggi e-mail spam che hanno come oggetto la casa reale nigeriana.
In seguito all’evoluzione tecnologica, oggi la truffa alla nigeriana viene diffusa anche tramite social network: cambiano alcuni particolari nel testo a la sostanza resta.
In Italia, la truffa nigeriana ha raggiunto il culmine di vittime tra 2004 e 2005.
Tuffa nigeriana, origini remote
Sebbene le caratteristiche della truffa si siano delineate negli anni 90, in realtà i primi rudimenti di 419 scam si sedimentano nel XIX secolo:
era usanza dei pirati spagnoli inviare false lettere scritte da parte di un principe rapito ai ricchi mercanti, che chiedevano il pagamento del proprio riscatto.
Oppure un sedicente capitano, tesoriere di un reggimento spagnolo, il quale, costretto a espatriare durante la rivoluzione, si rifugiava in un Paese e nascondeva in una data località un’ingente somma di denaro.
Quasi sempre poi, seguiva quindi la storia dell’arresto del capitano, con la precisazione che aveva una figlia in collegio in Spagna, la quale avrebbe dovuto recarsi in un posto, per esempio l’Italia, con la mappa del tesoro: ma per fare ciò avrebbe avuto bisogno di una somma di denaro che il benefattore doveva versare anticipatamente.
Dunque pensate, che le origini delle truffe online che conosciamo oggi, hanno radici secolari, anche se con il tempo, si sono adattate all’evoluzione tecnologica.
Tuffa nigeriana, da dove proviene la truffa
Non sempre il paese coinvolto nell’invio di truffe è la Nigeria, esistono anche e-mail truffaldine provenienti da Ghana, Costa d’Avorio (come nel caso delle truffe sentimentali costa d avorio), Benin, Senegal, Sudafrica o altri stati dell’Africa Occidentale.
Inoltre, occasionalmente, la frode alla nigeriana passa da un paesi non africani come i Paesi Bassi, la Francia, il Belgio, il Regno Unito, l’Italia, la Germania, la Svizzera o il Canada.
Come funziona la nigerian scam
Il truffatore solitamente finge di essere un principe, o un funzionario pubblico.
Lo scammer afferma di essere figlio di un perseguitato leader africano è sempre stata una scelta molto popolare.
A volte, anziché benestante, il truffatore si spaccia per un avvocato che chiede agli eredi di un presunto parente defunto di anticipare le somme necessarie alla successione; altre volte, si spaccia per un fascinoso latin lover e conquistato il cuore di una donna, ne approfitta per chiederle soldi al fine di favorire il loro incontro.
Nella versione originale di truffa alla nigeriana, il truffatore invia centinaia di migliaia di e-mail a molteplici indirizzi, sostenendo che in un conto bancario dell’Africa Occidentale sono bloccati milioni di dollari.
Per poterli sbloccare viene chiesto l’aiuto alla vittima, la quale dovrà ricoprire il ruolo di prestanome e farsi trasferire il denaro su un conto bancario esistente fuori dall’Africa. La ricompensa per la vittima è pari ad una buona percentuale dei fondi bloccati.
La truffa del principe nigeriano in Italia sfrutta l’intermediazione di siti web quali intermediari siti Subito.it o Ebay, rispondendo agli annunci della più disparata oggettistica, non menzionandola nella e-mail.
Dopo aver ottenuto la fiducia della vittima, a quest’ultima viene spiegato che deve effettuare il pagamento tramite bonifico bancario dalla banca nazionale. Solitamente aggiunge che, per confermare la transazione, è necessario pagare anche una tassa nazionale, pari a una percentuale sul valore del bonifico, per far sì che si possa svincolare il denaro per pagare notai e sbrigare le pratiche burocratiche.
Il metodo di pagamento che viene chiesto per pagare questa tassa è un trasferimento di denaro verso un paese estero tramite Western Union o MoneyGram: con questi due metodi di pagamento è impossibile risalire a chi ha riscosso i soldi.
La persona truffata invia la somma di denaro, soprattutto perché le richieste vengono fatte in momenti diversi. Inizialmente magari vendono richiesti 3.000 euro necessari per il timbro notarile, successivamente altri 1.000 per le firme del direttore della banca dove risiede, infine qualche bonifico extra per corrompere qualche funzionario governativo.
Il malcapitato paga, in attesa di ricevere la percentuale promessa, ma l’attesa è vana.
Purtroppo, si accorgerà troppo tardi dell’inganno subito. I truffatori fanno leva sui sentimenti di pietà e compassione delle loro vittime, approfittandosene della loro ingenuità.
Segni di riconoscimento della nigerian scam
In primis, se venite contatti da persone che chiedono somme di danaro non rispondete alla richiesta.
Se il mittente dei messaggi vi sembra convincente, oppure non chiede subito dei soldi, potete effettuare un controllo della sua identità tramite comparazione della sua foto con quella del profilo Facebook, LinkedIn, Instagram, Twitter.
Inoltre, se i contenuti che vengono inviati dallo scammer seguono queste caratteristiche, siete subito in grado di riconoscere la truffa.
- Il contatto avviene sempre a distanza, normalmente tramite internet.
- Si parla sempre di una grossa somma di denaro (eredità, vincita o semplici “risparmi” di un nobile o leader politico) che a breve tempo verrà trasferito sul conto della vittima (dai 25 ai 90 milioni US$). Il guadagno assicurato ammonta generalmente al 15% fino al 35% del capitale totale versato.
- Le e-mail sono per la maggior parte redatte in inglese. Ultimamente ne sono state ritrovate alcune scritte anche in lingua italiana, ma con molti errori grammaticali.
- Il testo comincia quasi sempre con “The managing director”, “The president” o similari.
- Alcune lettere sono redatte su carta intestata, chiaramente falsificata, di uffici pubblici.
- Negli scritti si richiama spesso l’attenzione sull’assoluta urgenza con cui si deve concludere l’affare.
- I truffatori sono quasi sempre nigeriani o di qualche altro Stato dell’Africa; raramente dichiarano di essere europei.
- Viene quasi sempre raccomandata la massima discrezione (per via del timore che la vittima, raccontando quanto gli sta succedendo, possa essere dissuaso da amici e parenti).
- Il truffatore non si fa mai vedere in volto ma, al massimo, attraverso la foto di un profilo falso.
Matthias Klopfstein, ufficiale della polizia federale svizzera, spiega:
“L’accordo proposto è spesso presentato come un crimine innocuo, in modo da dissuadere i partecipanti dal contattare le autorità.
In Nigeria l’operazione è organizzata professionalmente, con uffici, numeri di fax funzionanti e spesso con contatti in uffici governativi. Gli investitori che cercano di sapere cosa c’è dietro l’offerta, spesso trovano un sistema organizzato, in cui tutti i pezzi si combinano perfettamente. Nel momento in cui la vittima accetta di partecipare all’affare, il truffatore per prima cosa invia alcuni documenti falsi che mostrano timbri e sigilli ufficiali del governo, o in alternativa manda alcune mail per informare il socio dei “progressi”. Presto però inizia a parlare di ritardi, relativi a necessità di corruzione o pratiche burocratiche che richiedono un grosso anticipo in denaro. Le scadenze vengono via via prorogate e i costi aumentano, ma viene mantenuta viva la promessa dell’imminente trasferimento di denaro”.
La pressione psicologica è alta, per stimolare il truffato a concludere in fretta i versamenti, senza il coinvolgimento di altre persone.
Come difendersi dalla truffa nigeriana
Difendersi dalla truffa alla nigeriana non è difficile, in quanto le modalità con cui i criminali colpiscono sono sempre le stesse. Fate attenzione, perché questo genere di frodi promettono un ingente profitto finanziario senza troppi sforzi.
Si raccomanda di:
- Ignorare e cestinare l’e-mail;
- Non mandare alcuna somma e non aprire gli allegati, che possono contenere virus e malware;
- Non mandare informazioni personali e bancarie al mittente.
- Diffidare di e-mail che insistono per richieste di denaro, anche a scopo di beneficenza.
- Sospetta sempre di e-mail che offrono di trasferire denaro a terzi;
Ricordatevi sempre: se è troppo bello per essere vero, probabilmente è irreale.
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Iasmin Prati ha raggiunto il suo quarto di secolo, e il suo CV sembra una mappa concettuale. Cosa c’è in comune a tutte le sue attività? La sensibilizzazione per la libertà d’espressione e la particolare attenzione alle tematiche etiche.