
Condividere o non condividere: questo è il dilemma nella cybersecurity
Ogni italiano in media utilizza i social per quasi due ore ogni giorno e, moltissimi pubblicano storie e post a ritmi decisamente sostenuti.
Senza dubbio per molti utenti risulta entusiasmante condividere con tutti i nostri contatti quello che ci succede, come ci sentiamo, consigliare i contenuti che ci piacciono o luoghi che ci hanno piacevolmente sorpresi.
I social sono diventat1 un nuovo canale con cui esprimere tutte le nostre sensazioni e per condividere senza filtri (o quasi) le esperienze che facciamo
Ma siamo davvero sicuri che si tratti di una scelta sicura?
Sommario
Oversharing: di che cosa stiamo parlando
L’oversharing è la necessità incontenibile di condividere qualsiasi cosa ci succeda.
Tutte le portate al ristorante, tutte le frasi motivazionali che abbiamo trovato interessanti, i paesaggi, le uscite con gli amici, dove siamo, con chi siamo, cosa stiamo facendo e in generale qualsiasi dettaglio della nostra vita, anche insignificante, in qualsiasi momento.
Condividere un momento felice è bellissimo, ci fa sentire supportati e desiderabili ma, di fronte ad una possibile esperienza diventa più importante il contenuto che che non l’esperienza.
Dobbiamo sforzarci di porre attenzione poiché esistono utenti più interessati di chiunque altro a conoscere gli aspetti della nostra vita privata.
Quali informazioni non andrebbero condivise sui social network
La condivisione sui social network è un fatto di sicurezza oltre che di privacy
Non tutto può essere mostrato e condiviso.
Cerca sempre di immedesimarti in qualcuno che potrebbe avere cattive intenzioni; quali informazioni gli sta dando il tuo post, la tua foto, la tua storia?
Se rendi facilmente disponibili informazioni private sul tuo conto, puoi aiutare i criminali informatici a nuocerti.
Ecco qualche esempio di alcune informazioni che non andrebbero condivise con leggerezza sui social network.
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Posizione: se pubblico qualche cosa che può lasciar intendere che non sei in città o che non sarai a casa per un certo tempo oppure semplicemente i tuoi orari di lavoro abituali, offri ai ladri una facile occasione per un furto al tuo appartamento.
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Foto in cui si vedano parti della casa: qualcuno interessato a derubarti potrebbe scoprire dove si trova la tua cassaforte, dove tieni i gioielli, che possiedi delle opere d´arte di valore, oggetti da collezione, elettrodomestici moderni e costosi. Insomma nello sfondo anche se tu non ci fai caso potresti mostrare ad un ladro qualche cosa per cui valga la pena svaligiare casa tua e tutte le indicazioni su dove trovare la sua refurtiva.
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Informazioni personali su membri della famiglia o amici, potrebbe esporli a dei furti di identità o degli attacchi di spear phishing o altro.
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Informazioni particolarmente importanti della nostra vita o del nostro passato, possono dare ad un hacker degli indizi per indovinare le tue password o le risposte alle domande di sicurezza.
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Foto, video o informazioni su cui non vorresti perdere il controllo (foto provocanti) e che potrebbero influenzare negativamente l’opinione che gli altri hanno di te. Questo potrebbe avere ricadute sul tuo futuro. Un esempio? Alcuni datori di lavoro controllano i social dei futuri dipendenti per farsi un’idea su di loro prima di assumerli. Oppure, per ottenere un visto per l’ingresso in America vengono controllati gli account dei richiedenti.
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Informazioni bancarie, immagini di documenti o di carte di debito/credito
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Informazioni concernenti il tuo stato di salute, le tue abitudini, interessi, opinioni politiche e/o religiose che potrebbero essere utili per la profilazione da parte di aziende commerciali per un marketing più mirato.
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Foto di minori senza il consenso di entrambi i genitori.
Che rischi si corrono?
Condividere in modo irresponsabile può esporci a rischi concreti con conseguenze, non solo nella “vita virtuale” ma anche in quella fuori da internet.
Vediamo come:
Spear Phishing o Whaling phishing
Entrambi sono attacchi di phishing altamente mirati, in cui il criminale scrive alla vittima parlandogli come se lo conoscesse: fa riferimenti estremamente presici a conoscenze comuni, passioni, ruolo all’interno della azienda in cui lavora, sul progetto di cui si occupa al momento e altre informazioni che apparentemente potrebbe sapere sono una persona direttamente coinvolta.
Questo rende le e-mail verosimili e all’apparenza affidabili e aumenta di molto la probabilità che il malcapitato clicchi sul link malevolo, scarichi l’allegato o fornisca spontaneamente informazioni bancarie.
Truffe sentimentali
Una truffa sentimentale avviene di solito tramite i social e funziona all’incirca così.
Inizia scriverti una persona, una come tante.
Poi scopri che avete un mondo di cose in comune e che ti trovi benissimo a parlare con lei, piano piano nasce un affetto, una amicizia o addirittura una relazione. Finché con un trucco il malfattore si fa inviare del denaro e sparisce nel nulla. In questo caso il criminale vi contatta con un profilo falso e dopo aver studiato attentamente tutte le informazioni reperibili su di te. In questo modo riesce a trasformarsi nella persona dei tuoi sogni, a conquistare la tua fiducia per tradirla poi con un furto, un ricatto a sfondo sessuale (sextortion, revenge porn, grooming, …) o in altro modo.
Furti di Identità
Ciascuno di noi possiede una identità digitale che gli permette di identificarsi e gestire tutti i suoi affari online. In alcuni casi dalle informazioni condivise sui social si possono ricavare indizi su password o altre credenziali utilizzate per alcuni dei servizi. In questo modo è possibile che un estraneo riesca ad accedere ad essi spacciandosi per la sua vittima. Le conseguenza vanno dal conto svuotato, al danno di reputazione, alle campagne di spear phishing verso i contatti della vittima.
Diffusione illecita di immagine
Alcune volte, quando condividiamo delle immagini cediamo i diritti di autore al gestore del servizio, senza saperlo (anche se formalmente lo abbiamo autorizzato accettando le condizioni di servizio e le regole per la privacy) . Il quale può utilizzarle secondo ciò che ritiene più opportuno e quindi anche per fini diversi da quelli che aveva l’utente che li ha condivisi. Un’altra possibilità è che siano altri utenti a replicare e diffondere il contenuto dandogli un diverso significato rispetto all’originale. In questo caso spesso il danno emotivo è il più pesante ma non l’unico.
Come trovare il giusto equilibrio
Se state ipotizzando di cancellare o chiudere ogni vostro account social, fermatevi.
Non è necessario essere così drastici, basta fare attenzione a cosa e quando pubblicare.
Questo non garantirà di non avere problemi online ma nel contempo, vi permetterà di trovare un giusto mezzo tra piacere e sicurezza.
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Usa password sicure per l’accesso agli account social eventualmente aiutati con un password manager
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Controlla le impostazioni per la privacy sui social: limitare la visibilità dei tuoi post alle persone che conosci realmente.
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Non condividere informazioni come data e luogo di nascita, residenza, numero di cellulare sui social
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Non pubblicare informazioni sulla tua routine e sui tuoi piani futuri e soprattutto sulla tua posizione, se vuoi raccontare di una vacanza o di un evento fallo dopo essere tornato a casa. Oltre ad essere più sicuro, ti permetterà di goderti meglio il momento che vivi e riassaporarlo poi dopo con la storia.
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Sii selettivo nel scegliere i tuoi “amici” e/o “follower”, non puoi mai sapere chi si nasconda realmente dietro lo schermo
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Chiediti se qualcuno potrebbe interpretare il tuo post in modo diverso da quello che hai immaginato.
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Attiva tutte le impostazioni di sicurezza che la piattaforma mette a disposizione ( verifica in due passaggi, ecc…)
Conclusioni
Tirando le somme, per sciogliere il dilemma del condividere o non condividere provate a chiedervi:
- Chi raggiungerà questo contenuto?
- Cosa ci potrebbe leggere una persona con cattive intenzioni nei miei confronti?
- Che immagine da di me questo contenuto?
- Tra dieci anni sarò ancora contento che questo contenuto sia associato a me?
Ricordate che una volta resa pubblica qualsiasi informazione non può essere controllata.
In ogni caso, non dimenticate di verificare che tutte le impostazioni di sicurezza siano configurate opportunamente.
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Laureata in Fisica, sta proseguendo gli studi in “Fisica dell’atmosfera, climatologia e meteorologia” presso l’università di Roma Tor Vergata. Nel frattempo, unisce la sua passione per la scrittura a quella per la cybersecurity per promuovere la consapevolezza digitale attraverso il blog di Onorato Informatica.