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Il surface web, letteralmente rete di superficie o web di superficie non è altro che l’Internet che abitualmente conosciamo e frequentiamo.
Ciò che però non sappiamo o che spesso diamo per scontato è che Internet è più complesso di come lo immaginiamo: ci sono infatti diversi “livelli” di rete a seconda dell’accessibilità o meno dei dati e delle informazioni contenute nelle pagine web.
Cosa sono dunque questi livelli?
Come funziona il cosiddetto web di superficie?
E infine, come prevenire gli eventuali rischi?
Vediamolo insieme nelle prossime righe.
Tutti gli strati del web
Quando si deve immaginare graficamente la struttura di Internet, è piuttosto comune trovare come parallelismo quello di un iceberg.
La ragione è molto semplice: un iceberg è spesso di grandi dimensioni, imponente, appare come un’enorme nave galleggiante sull’oceano.
A differenza di una imbarcazione, però, l’iceberg nasconde un volume altrettanto ampio, se non di maggiori dimensioni, anche sotto la superficie dell’acqua.
Un’immagine di semplice comprensione che ben rappresenta quanto un elemento o un argomento sia ampio e quanto sia difficile per gli utenti comprenderne la vastità, soprattutto se si osserva la sola superficie emersa.
Per descrivere lo sconfinato mondo di Internet si fa proprio riferimento agli strati di un iceberg, differenziandone i livelli sulla base di quanto è facilmente visibile alla maggior parte degli utenti, fino ad addentrarsi nelle sezioni meno accessibili, conosciute e talvolta lecite del web più profondo.
Da qui le definizioni di Deep Web e Surface Web.

Surface web, Deep web e Dark web: le differenze
Un po’ come nella vita reale anche nel mondo virtuale esistono sfere pubbliche e delle sfere private.
Ciò significa che ci sono informazioni accessibili a tutti, pagine web facilmente rintracciabili, siti completamente navigabili, contenuti indicizzabili e che acquisiscono una priorità, ai quali viene definito un “ordine di apparizione” dagli stessi browser web.
Questo è il Surface web e comprende dunque tutto ciò che è visibile a chiunque.
Gli stessi bot di ricerca si muovono tra i contenuti visibili cercando di scovare proprio quell’elemento che noi, in fase di ricerca, gli abbiamo chiesto. Per la maggioranza degli utenti che possiedono una pagina web, l’interesse principale è proprio essere visibile al maggior numero di persone possibile.
Internet è però fatto anche di aree private, basti pensare alle aree riservate degli innumerevoli account che attiviamo ogni giorno.
Spesso si tratta di informazioni riservate, private, sensibili o che semplicemente non vogliamo che l’intera community del web veda e raggiunga così facilmente.
Magari ci teniamo che le foto del nostro compleanno pubblicate sui social siano visibili solo ad una cerchia ristretta di contatti, che le nostre prenotazioni delle vacanze restino private oppure, ancor di più, che i nostri dati sanitari restino all’interno della piattaforma del servizio sanitario.
I bot di ricerca non hanno il permesso di accedere a queste aree che quindi non sono raggiungibili e non sono visibili ai normali visitatori del web.
Questi dati sono parte del web profondo, il Deep Web. Non sempre, dunque, quando si parla di deep web si tratta di attività illecite ma si fa riferimento proprio a tutte quelle informazioni che non sono pubblicamente accessibili.
Passiamo invece all’ultimo strato del nostro iceberg, quello non solo profondo ma davvero invisibile e oscuro: il dark web.
Quando si parla di dark web si citano le darknet, una vera e propria rete parallela a quella di Internet.
Immaginiamo una città: fatta di luoghi pubblici e aperti a tutti, luoghi privati, nei quali, per entrare, è necessaria un’autorizzazione o un biglietto ed infine ci sono quei luoghi in cui è meglio non andare perché bui, frequentati dalla malavita o perché sono piazze di pericolosi scambi.
Questi ultimi sono luoghi possono essere privati e segreti oppure conosciuti, i cittadini sanno che esistono e sanno dove sono, semplicemente evitano di frequentarli per evitare guai.
Ecco, il dark web è un po’ la stessa cosa: molti sanno che esiste ma spesso non è così semplice entrarci e i più cercano di stargli alla larga per evitare guai e problemi di ogni sorte.
La rete del dark web è costituita da nodi invisibili, utilizzano protocolli criptati e non standard per il trasferimento dei dati.
Le pagine non sono accessibili ai bot delle ricerche tradizionali né tantomeno si riescono a raggiungere attraverso link pubblici.
Le darknet sono il territorio perfetto per criminali, per la compravendita di droga e armi, per le attività di estorsioni e venditori di oggetti rubati ma anche per dissidenti politici, per attivisti, per i collaboratori dei giornalisti che non vogliono essere scoperti.
Insomma: per tutti coloro che hanno una buona ragione per mantenere l’anonimato.
Surface web: come funziona
Torniamo al mondo del surface web, quello che tutti conosciamo e che frequentiamo ogni giorno.
Come funziona il surface web?
Davvero tutte le informazioni sono pubbliche e facilmente raggiungibili?
Quando avviamo un browser web ed effettuiamo una ricerca, in realtà stiamo componendo una query.
Stiamo dunque chiedendo al bot di ricerca, detto anche Spider, di fare una ricerca tra le pagine indicizzate che contengono i termini che abbiamo utilizzato per la ricerca oppure che contengono qualcosa di simile.
La searching engine analizza titoli e contenuti delle pagine, testi immagini e video, alla ricerca del termine, o del valore che gli abbiamo indicato.
Sulla base della corrispondenza a quanto gli abbiamo richiesto, il bot ci restituisce una serie di risultati. Vi starete chiedendo con quale criterio Google o qualunque altro motore di ricerca stabilisca l’ordine con cui appaiono i risultati.
Ebbene, questo aspetto piacerebbe a molti conoscerlo: gli algoritmi su cui si basano i motori di ricerca sono segretissimi e vengono aggiornati continuamente. È l’intelligenza artificiale che interviene e cerca di comprendere sempre meglio quali siano le ricerche degli utenti per restituire loro risultati sempre più attinenti.
Come avrete ben compreso, quello che vediamo sulla base delle nostre ricerche non è che solo una minima parte dei possibili risultati che l’immenso mondo del web è in grado di offrirci. Quel che troviamo, di fatto, non è altro che quel che si fa trovare più facilmente, quello che al bot “piace di più” perché maggiormente corrispondente ai suoi canoni.
È chiaro, dunque, che i risultati della nostra ricerca cambieranno a seconda del motore di ricerca e della tecnologia utilizzata dallo stesso.
Il motore di ricerca rappresenta quindi una delle numerose finestre sul vaso mondo del surface web e a seconda di quale finestra utilizziamo, la vista può essere ben diversa.
Surface web: è pericoloso?
Si corrono rischi informatici a frequentare il surface web?
Beh, sì.
Proprio come quando passeggiamo in un parco pubblico, alla piena luce del sole, possiamo andare incontro a dei pericoli, anche nel web di superficie, che non è nato per scopi illeciti e che è aperto a tutti, possono esserci delle attività pericolose.
Quando camminiamo cerchiamo di prestare attenzione a dove mettiamo i piedi, prima di attraversare la strada guardiamo a sinistra e poi a destra, non diamo corda agli sconosciuti e cerchiamo di evitare le zone che ci sembrano malfrequentate. La stessa attenzione deve essere applicata anche durante la navigazione nel surface web.
Ci sono poche e semplici regole da seguire per mantenere alta l’attenzione anche quando navighiamo su Internet, tra cui:
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Cerchiamo di controllare l’affidabilità dei siti web che frequentiamo: un’informazione tratta da un sito istituzionale è sicuramente più autorevole di un’informazione tratta da un forum di confronto tra privati utenti.
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Facciamo attenzione alle chat: se non conosciamo chi c’è dall’altra parte dello schermo o se non ne siamo sicuri, non riveliamo informazioni sensibili o confidenze di vario genere.
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Occhio a ciò che scarichiamo o a quello che condividiamo: il materiale potrebbe essere coperto da copyright oppure potrebbero essere malware travestiti da quel contenuto che abbiamo cercato di ottenere gratuitamente.
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Dai peso ai click: non tutto è quello che sembra, prima di cliccare su quel pulsante che sembra tanto invitante, chiediti se la pagina che stai navigando è affidabile e se l’annuncio che vedi è veritiero. Cadere nella trappola di malware o phishing è un attimo.
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Ci sono siti e siti: è sempre buona norma mantenere alta la guardia ma, tipicamente, ci sono dei siti web in cui i rischi sono spesso più elevati. Parliamo dei siti di gioco online e casinò o dei siti per adulti: qui l’inganno è dietro l’angolo.
Surface web: le nostre conclusioni
In conclusione, vi sarà ormai chiaro che il mondo del web è assimilabile al mondo reale: è bene tenere sempre gli occhi aperti e frequentare le pagine web in modo attento e vigile.
I rischi possono nascondersi ovunque, è bene evitare le aree tipicamente frequentate da coloro che hanno cattive intenzioni. Tuttavia, è utile tenere alta la guardia anche quando ci si muove tra le pagine comuni.
Internet è un tanto vasto quanto ricco di opportunità, basta navigarlo con un briciolo di attenzione.
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