La progressiva integrazione dei droni nello spazio aereo civile europeo è certamente indicativa di un’importante rivoluzione tecnologica e del ruolo centrale di questi dispositivi IoT.
Appassionati e professionisti ne fanno ormai uso abituale per la propria attività. Giornalismo, fotografia, logistica o monitoraggio delle infrastrutture, sono solo alcuni dei tantissimi campi in cui questa tecnologia sta prendendo piede. Il loro utilizzo su larga scala, tuttavia, evidenzia i problemi per la privacy e la protezione dei dati.
Negli ultimi tempi, infatti, c’è un crescente impegno a ridurre i rischi di cyber attacchi a danno dei droni.

Definiti in gergo “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”, i droni stanno assumendo il ruolo di asset sempre più strategico per le realtà produttive. Rappresentano, infatti, una preziosa fonte di informazioni, istruzioni e contenuti. Ciononostante, rientrano nella più vasta gamma dell’Internet of Things e, in quanto tali, rappresentano una delle tecnologie più vulnerabili sul piano della sicurezza informatica.
I droni presentano rischi unici per la sicurezza, a causa dei sistemi di comunicazione wireless e dei componenti informatici di bordo. Inoltre, possono essere utilizzati per attività dannose quali lo spionaggio o il sabotaggio. Spesso, infatti, gli hacker che li intercettano mirano a
- assumerne il pieno controllo
- ed esfiltrarne contenuti multimediali e dati sensibili.
Inoltre, l’uso dei droni può potenzialmente rappresentare un rischio significativo per la sicurezza digitale, con la loro capacità di raccogliere ed elaborare dati personali senza un’adeguata protezione.
Un pericolo tangibile per il drone è il GPS spoofing, che consiste nel fornire di false coordinate GPS. In questo scenario, il drone pensa di seguire la sua rotta originaria, ma viene dirottato verso tutt’altra direzione.
L’hacker potrebbe, infatti, decidere di:
- prendere il controllo del dispositivo
- causare danni tangibili ad altri: prendendo il controllo del dispositivo è possibile colpire un’auto, una persona.
- sottrarre le informazioni in esso contenute.
Ulteriori tecniche di cyberattack possono essere l’attacco man-in-the-middle colpisce il sistema di comunicazione dei droni. Inoltre, sui dispositivi operativi dei droni possono essere installate applicazioni dannose che simulano applicazioni autentiche e che presentano falle di sicurezza nascoste nel codice, consentendo potenzialmente agli aggressori di assumere il controllo dei dispositivi connessi.
Infine, anche gli attacchi di forza bruta possono essere utilizzati per ottenere un accesso non autorizzato ai sistemi aerei connessi, violando i codici di crittografia con un processo automatico di tentativi ed errori fino a trovare il codice corretto.
Con l’emergere della tecnologia dei droni, sono sorti nuovi problemi di cybersecurity.
Persone non autorizzate o hacker malintenzionati potrebbero essere in grado di accedere ai dati memorizzati sui droni o di controllarli a distanza. Per prevenire tali attacchi informatici, è importante seguire alcuni consigli quando si utilizzano i droni.
Quando si acquista un drone, assicurarsi di acquistare modelli che abbiano protezioni integrate e installare regolarmente gli aggiornamenti software rilasciati dal produttore. Inoltre, mantenete la vostra rete sicura impostando password forti e sfruttando l’autenticazione a due fattori quando possibile. Inoltre, utilizzate una VPN quando vi connettete all’hotspot Wi-Fi del vostro drone ed evitate le reti Wi-Fi non sicure nei luoghi pubblici.
L’adozione di queste misure contribuirà a garantire che il vostro drone rimanga sicuro e al riparo da potenziali attacchi informatici.
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Iasmin Prati ha raggiunto il suo quarto di secolo, e il suo CV sembra una mappa concettuale. Cosa c’è in comune a tutte le sue attività? La sensibilizzazione per la libertà d’espressione e la particolare attenzione alle tematiche etiche.