
Un tintinnio. Ne basta soltanto uno. Eppure, il nostro sguardo viene indirizzato immediatamente a lato della scrivania, il punto esatto in cui solitamente posizioniamo il nostro smartphone. Lo abbiamo lasciato lì poco fa e magari anche rivolto verso il basso, per evitare che lo schermo luminoso potesse distrarci da quello che stavamo facendo.
Ma anche questa volta non basta, il suono metallico inconfondibile distoglie la nostra attenzione e compie ancora una volta il suo lavoro: deve informarci che è arrivato qualcosa, qualche cosa di unico, che solo noi possiamo scoprire.
Ecco per quale motivo ci affrettiamo con impazienza a sbloccare il dispositivo, per riuscire ad apprendere d’un fiato il contenuto del messaggio. Finiamo di leggere le poche righe e ci siamo, eccola lì: l’ennesima truffa online arrivata via WhatsApp.
Il messaggio ci viene recapitato da uno dei nostri contatti, un amico per giunta che deve averla ricevuta a sua volta da qualche contatto stretto e pensando che potesse essere una buona idea diffonderla, l’ha inoltrata anche a noi.
Il messaggio recita il testo: “Ciao, hai visto questo? Aprilo!”
e appena sotto, un link che aspetta solo di essere cliccato.
Come spesso accade, nell’attimo esatto in cui la persona legge il messaggio, un meccanismo inconscio ma moralmente categorico ci spinge a cliccare direttamente con il dito sul link. Il tutto accade in una frazione di secondo, senza alcuna esitazione. Questo principio in linea generale conta tanto per gli adulti quanto per i ragazzi, che credono in maniera del tutto ingenua che dietro un semplice tocco non vi siano conseguenze dirette.
In questo caso, il link contenuto nel messaggio può fare sostanzialmente due cose al vostro smartphone: o collegarvi ad un sito web truffa o scaricare un virus informatico. La prima opzione meno impattante della seconda ma vi assicuriamo, ugualmente pericolosa.
Nel primo caso, infatti, verrete indirizzati su un sito web e in men che non si dica, vi ritroverete catapultati all’interno di una truffa che vi inviterà a aderire con un messaggio specifico: “Avete vinto una spesa gratis!” oppure “Complimenti! Sei il nostro millesimo visitatore, hai vinto tu!”.
Gratis, vincita e denaro: la ricetta vincente che, a maggior ragione in tempo di pandemia, si diffonde a macchia d’olio e acquisisce notorietà.
In molti si chiederanno come sia possibile lasciarsi imbrogliare eppure, una consistente parte di cittadini trascinati da un forte senso di curiosità, sta al gioco. Secondo le stime, le truffe online sono divenute la vera piaga del crimine informatico, registrando una crescita del +436% solo nell’ultimo anno con una percentuale di successi fuori da ogni previsione.
Le truffe inviate via WhatsApp in genere proseguono chiedendo alla persona dati con la scusa di recapitare il premio o di versare l’importo della vincita direttamente sulla carta di credito. Ecco che capiamo quale sia il reale obiettivo del criminale, riuscire ad acquisire dati preziosi in breve tempo e senza mettere in allarme il mal capitato. Non è più un ladro che scardina la serratura di casa per rubare denaro e mettere a soqquadro la casa, bensì è l’hacker silenzioso che semplicemente prende in consegna direttamente dalle mani della vittima la sua vera ricchezza.
Parliamo di dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita e codice fiscale) ma anche di dati fiscali come numero di carte di credito, token e persino IBAN. Una volta inseriti e dato il consenso, i dati vengono inviati e per la vittima non resta traccia tangibile della violazione. Da quell’istante i nostri dati sono in mano a sconosciuti.
Se è vero che l’Italia rappresenta il terzo paese al mondo per numero di telefonini per persona e che in media ogni giorno vengono scambiate milioni e milioni di informazioni, è presto detto come gli smartphone siano divenuti oggi un obiettivo prioritario da colpire per il crimine informatico.
Ed ecco il punto. Stiamo assistendo a un cambiamento tecnologico epocale e ci troviamo di fronte ad una realtà inconfutabile: gli scenari peggiori accadono, anche lato digitale. Essere pronti ad affrontarli, rappresenta un must.
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