Gli incidenti informatici sono eventi imprevisti che possono causare interruzioni o malfunzionamenti dei sistemi informatici.
Possono essere causati da diversi eventi, come attacchi informatici, problemi di hardware o software, insider threat o calamità naturali.
Per proteggere le proprie attività da queste minacce, le aziende devono adottare misure di sicurezza informatica e prevenzione.
Uno strumento importante per gestire gli effetti di un incidente informatico è il disaster recovery plan (DRP).

Il DRP è una parte importante della gestione della continuità delle attività aziendali e mira a garantire che l’azienda possa riprendere le attività in modo rapido e sicuro in caso d’incidenti informatici. Il DRP deve essere redatto in modo da coprire tutti gli aspetti della gestione degli incidenti informatici, dalla prevenzione alla risoluzione delle emergenze.
In quest’articolo, esamineremo in dettaglio le fasi per la stesura di un disaster recovery plan.
- Che cos’è il disaster recovery
- Un disaster recovery plan, che cos’è?
- Il ruolo di un DRP in ambito di sicurezza informatica
- Le cinque fasi per sviluppare un DRP
- Differenza tra business continuity e disaster recovery
- Conclusioni
Disaster recovery, che cos’è?
Il Disaster Recovery (DR) è un insieme di processi e strumenti utilizzati per ripristinare le risorse di un sistema informatico o un’intera infrastruttura IT a seguito di un incidente o un disastro, come un’interruzione di servizio causata da un attacco informatico, l’errore umano, un guasto hardware o una calamità naturale (ad esempio un terremoto o un’alluvione). L’obiettivo del Disaster Recovery è quello di minimizzare l’impatto dell’accaduto sulla continuità del business e sui servizi offerti ai clienti, ripristinando rapidamente l’accesso alle tecnologie informatiche: applicazioni, dati e risorse critiche per il funzionamento dell’azienda.
Il processo di Disaster Recovery prevede la creazione di un piano di contingenza, che identifica le potenziali minacce alla sicurezza informatica e stabilisce le procedure da seguire per ripristinare il sistema in caso di emergenza e viene definito: disaster recovery plan. Il piano di contingenza deve essere testato regolarmente per garantirne l’efficacia e l’adeguatezza. Le tecnologie utilizzate nel Disaster Recovery possono includere la replica dei dati, la virtualizzazione, la continuità del servizio e il backup in cloud, tra gli altri. Inoltre, il Disaster Recovery può essere parte integrante di un più ampio piano di Business Continuity, che copre tutti gli aspetti del business e non solo la sicurezza informatica.
Disaster recovery plan, in che cosa consiste?
Un DRP è un documento che definisce i passi che devono essere seguiti per ripristinare un sistema o un’infrastruttura informatica in caso d’incidente. Il documento per la gestione degli incidenti informatici dovrebbe descrivere come identificare e risolvere gli incidenti, come ripristinare i servizi e come comunicare con gli utenti e gli altri stakeholders durante il processo di recupero.
Come dicevamo nel precedente paragrafo, il documento di DRP per la gestione degli incidenti informatici dovrebbe essere parte di un più ampio piano di continuità aziendale che descrive come l’azienda può continuare a operare in modo efficace durante e dopo un’emergenza.
Un DRP per la gestione degli incidenti informatici dovrebbe includere le seguenti informazioni:
- Definizione degli obiettivi e delle responsabilità
il DRP dovrebbe definire gli obiettivi del piano di recupero e assegnare le responsabilità per l’esecuzione delle varie attività. - Procedure di emergenza
il documento dovrebbe descrivere le procedure da seguire in caso d’incidente, come ad esempio la notifica degli incidenti, il processo di risoluzione degli incidenti e il ripristino dei servizi. - Risorse
dovrebbe descrivere le risorse disponibili per il recupero, come ad esempio il personale, i fornitori di servizi di recupero, i fornitori di servizi di comunicazione e i fornitori di servizi di assistenza. - Piano di recupero
il DRP dovrebbe descrivere il processo di recupero in dettaglio, incluse le procedure per il ripristino dei servizi, il trasferimento delle attività a una sede di emergenza e il ripristino delle funzionalità critiche. - Comunicazione
dovrebbe descrivere come verrà comunicato l’incidente agli utenti e agli altri stakeholders e come verrà fornito loro supporto durante il processo di recupero.
Il disaster recovery plan dovrebbe essere testato regolarmente per garantire che sia efficiente e pronto all’uso in caso di emergenza. Inoltre, il documento andrebbe aggiornato regolarmente per tener conto dei cambiamenti nell’infrastruttura informatica e delle procedure aziendali.
Il ruolo di un DRP in ambito di sicurezza informatica
Gli incidenti informatici possono avere conseguenze gravemente impattanti per le aziende, come:
- perdita di dati
- interruzione delle attività aziendali
- perdita economica entrate.
Il documento per la gestione degli incidenti informatici fornisce una roadmap per il recupero dell’operatività dei sistemi e dei dati in caso d’incidente, garantendo che l’azienda possa continuare a operare in modo efficace nonostante gli imprevisti. Se invece ci concentrassimo sull’utilità di un DRP efficace dovrebbe identificare le procedure da seguire per identificare e risolvere gli incidenti, ripristinare i servizi e comunicare con gli utenti e gli altri stakeholders durante il processo di recupero.
Inoltre, un DRP efficace può aiutare l’azienda a evitare sanzioni o multe per la perdita dei dati dei clienti o per l’interruzione delle attività aziendali. In alcuni casi, le normative a livello nazionale o internazionale possono richiedere che le aziende abbiano un DRP per la gestione degli incidenti informatici in loco per proteggere i dati dei clienti.
Le cinque fasi per sviluppare un DRP
Le cinque fasi di un piano Disaster Recovery in dettaglio:
Analisi dei requisiti e valutazione dei rischi
la prima fase del piano di Disaster Recovery consiste nell’analizzare i requisiti del sistema, i servizi e le applicazioni che devono essere protetti e valutare i rischi associati a eventuali minacce o disastri. In questa fase, si identificano anche le procedure di backup e ripristino che saranno utilizzate per ripristinare i dati e le applicazioni critiche.
Progettazione del piano di contingenza
una volta completata l’analisi dei requisiti, si passa alla progettazione del piano di contingenza, ovvero l’insieme delle procedure e delle attività da eseguire in caso di emergenza. In questa fase si stabiliscono le priorità per il ripristino dei servizi e si definiscono le responsabilità del personale coinvolto nel processo di ripristino.
Implementazione del piano di contingenza
una volta progettato il piano di contingenza, si passa alla fase di implementazione, che prevede l’installazione di software, hardware e altri strumenti necessari per il ripristino dei servizi in caso di emergenza. In questa fase vengono anche creati i backup dei dati e delle applicazioni critiche e si definiscono i processi di ripristino.
Test del piano di contingenza
una volta completata l’implementazione del piano di contingenza, si passa alla fase di test, durante la quale si eseguono dei test di simulazione di emergenza per verificare l’efficacia e l’adeguatezza del piano di contingenza. Questa fase è importante per identificare eventuali problemi e correggerli prima che si verifichi un reale disastro.
Manutenzione e aggiornamento del piano di contingenza
l’ultima fase del piano di Disaster Recovery consiste nella manutenzione e nell’aggiornamento continuo del piano di contingenza.
In questa fase si effettuano regolarmente dei test per verificare che il piano sia sempre aggiornato, funzionante, si apportano eventuali modifiche e miglioramenti in base alle nuove minacce e alle nuove tecnologie disponibili.
Differenza tra business continuity e disaster recovery
La Business Continuity (BC) e il Disaster Recovery (DR) sono due concetti strettamente correlati ma differenti, utilizzati per garantire la continuità delle operazioni di un’azienda in caso di emergenze o disastri.
La Business Continuity adotta un approccio olistico che riguarda l’intera organizzazione, prevede una strategia a lungo termine e ha come obiettivo principale la continuità del business nel suo complesso. La BC si occupa di garantire la disponibilità delle risorse e dei servizi necessari al funzionamento dell’azienda, in caso di eventi imprevisti come interruzioni di servizio, guasti hardware, errori umani, attacchi informatici o disastri naturali.
Il Disaster Recovery, d’altro canto, si concentra sul ripristino dei sistemi IT in seguito a un disastro o un’interruzione di servizio. In sostanza, la Business Continuity si concentra sulla pianificazione a lungo termine per garantire la continuità del business, mentre il Disaster Recovery si concentra sulla risposta immediata ai disastri e alle emergenze informatiche.
Inoltre, la Business Continuity può includere anche aspetti non informatici, come la gestione delle risorse umane, la gestione delle relazioni con i clienti e dei fornitori, mentre il Disaster Recovery riguarda esclusivamente la gestione delle infrastrutture IT e la ripresa dei servizi IT interrotti.
Alcune considerazioni finali
Il DRP è un piano di gestione dell’emergenza che aiuta a proteggere l’azienda dalle interruzioni a lungo termine causate da eventi imprevisti, come un attacco informatico, una perdita di dati o un disastro naturale. Il DRP definisce le procedure e gli strumenti che l’azienda può utilizzare per recuperare rapidamente i sistemi e i servizi essenziali in caso di emergenza.
Sviluppare un DRP in ambito di sicurezza informatica aziendale richiede una valutazione accurata dei rischi a cui l’azienda è esposta e la definizione di obiettivi chiari per il recupero. È importante selezionare un team di emergenza competente e creare un piano dettagliato per il recupero dei sistemi e dei servizi essenziali. Infine, il DRP dovrebbe essere testato regolarmente per garantire che funzioni come previsto in caso di emergenza. Inoltre, il DRP dovrebbe essere aggiornato regolarmente per tenere conto dei cambiamenti nell’azienda e dei nuovi rischi. Un DRP ben progettato e testato può fare la differenza in caso di emergenza, aiutando l’azienda a riprendere rapidamente le attività e a minimizzare i danni economici.
In conclusione, è consigliabile che il DRP sia integrato con altre strategie di sicurezza informatica, come la pianificazione della continuità delle attività (BCP) e la gestione della risposta agli incidenti (IRM), per garantire una protezione completa dell’azienda.
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Sono un giovane italo-tunisino appassionato della camminata. Da piccolo cambiavo sempre il mio tragitto per andare a scuola e nel 2008 mi trasferivo in Italia per iniziare un nuovo cammino.
Questa passione mi ha consentito di raggiungere importanti traguardi formativi, quali il diploma come perito tecnico industriale con il massimo dei voti e la laurea triennale in ingegneria biomedica.
Attualmente, sono uno studente laureando alla magistrale di Biomedical Engineering. Di recente ho vinto l’assegnazione della Cybersecurity Scholarship 2021 – 2022 Cisco.