Nel contesto attuale di digitalizzazione crescente, la sicurezza dei dati e delle reti assume un’importanza primaria.
Un importante strumento per garantire tale sicurezza è il Deep Packet Inspection (DPI), una tecnologia avanzata che consente di analizzare in profondità i pacchetti di dati che transitano in una rete.
Il presente articolo si propone di illustrare le caratteristiche e le funzionalità del DPI.

Di che cosa si tratta
Il Deep Packet Inspection è una tecnica di analisi dei dati utilizzata per esaminare in dettaglio i pacchetti di dati che transitano attraverso una rete.
Invece di limitarsi a controllare le informazioni dell’intestazione del pacchetto, come avviene con le tecniche di ispezione tradizionali, il DPI esamina anche il contenuto del pacchetto, consentendo così un controllo più accurato e completo.
Perché fare l’ispezione approfondita dei pacchetti?
La risposta a questa domanda risiede nella necessità di sicurezza delle reti e di protezione dei dati.
Il DPI può essere utilizzato per individuare e bloccare minacce alla sicurezza, come virus, trojan, attacchi DDoS e altro ancora.
Inoltre, consente di monitorare e gestire il traffico di rete, migliorando l’efficienza della rete stessa.
Infine, il DPI può essere utilizzato per applicare politiche di Qualità del Servizio (QoS), garantendo che alcune applicazioni o servizi abbiano priorità sulla banda.
Qual è la differenza tra SPI e DPI?
Il Deep Packet Inspection (DPI) e il Stateful Packet Inspection (SPI) sono due metodologie utilizzate per l’analisi e il controllo dei pacchetti dati che transitano in una rete. Sebbene entrambe siano utilizzate per migliorare la sicurezza delle reti, operano a livelli diversi e forniscono diversi gradi di analisi e controllo.
Stateful Packet Inspection (SPI)
Lo SPI, noto anche come stateful firewall, è un tipo di tecnologia di filtraggio dei pacchetti che tiene traccia dello stato delle connessioni di rete. Funziona operando principalmente sui livelli 3 e 4 del modello OSI (Network e Transport), controllando le informazioni dell’intestazione di ciascun pacchetto che passa attraverso di esso.
Lo SPI verifica se l’arrivo di un pacchetto è legalmente consentito, in base allo stato della connessione da cui proviene. Ad esempio, se un pacchetto risponde a una richiesta di connessione inviata da un dispositivo all’interno della rete, lo SPI lo considera legalmente consentito. Al contrario, se un pacchetto arriva inaspettatamente da una sorgente esterna non richiesta, lo SPI può bloccarlo.
Deep Packet Inspection (DPI)
Il DPI, d’altro canto, va oltre il semplice controllo delle informazioni dell’intestazione dei pacchetti. Esso opera su tutti i livelli del modello OSI, dall’ 2 al 7 (dal livello Data Link al livello Application), analizzando anche il contenuto del pacchetto (payload). Questo significa che il DPI può identificare il tipo di applicazione o servizio da cui proviene un pacchetto, e può anche rilevare eventuali virus, attacchi o altre minacce alla sicurezza nascoste nel contenuto del pacchetto.
In sintesi, la differenza principale tra SPI e DPI risiede nel livello di analisi: lo SPI si concentra sullo stato delle connessioni di rete e controlla solo le informazioni dell’intestazione dei pacchetti, mentre il DPI offre un’analisi più profonda e dettagliata, esaminando il contenuto dei pacchetti.
Di conseguenza, il DPI può fornire una protezione più completa e sofisticata rispetto allo SPI.
Come funziona la deep packet inspection
Il DPI opera a livello 2-7 del modello OSI, cioè dal livello Data Link fino a quello dell’Applicazione.
In questo modo, può analizzare tutte le informazioni contenute nel pacchetto, inclusi payload, intestazioni e trailer. Quando un pacchetto arriva, l’ispezione DPI lo analizza per determinare se corrisponde a una serie di criteri prestabiliti. Se il pacchetto soddisfa questi criteri, vengono applicate determinate azioni, che possono andare dal semplice monitoraggio, al blocco del pacchetto, alla ridirezione del traffico.
Quale strumento può essere utilizzato per l’ispezione approfondita dei pacchetti?
Esistono diverse soluzioni software e hardware per implementare il DPI. Alcuni firewall commerciali integrano funzionalità di DPI, come ad esempio quelli prodotti da Cisco, Fortinet e Juniper. Inoltre, ci sono specifiche soluzioni DPI come Sandvine, Allot e Procera. Per un approccio open source, una scelta popolare è nDPI, un tool sviluppato dal progetto ntop che può essere integrato con varie applicazioni di monitoraggio del traffico di rete.
Conclusione
Il DPI è una tecnologia essenziale nel panorama attuale della sicurezza delle reti. Offre un livello di controllo e visibilità senza precedenti sul traffico di rete, contribuendo a rilevare e prevenire minacce, migliorare l’efficienza della rete e garantire la qualità del servizio. Per sfruttare al meglio le potenzialità del DPI, è fondamentale scegliere l’attrezzatura e gli strumenti più adatti alle proprie esigenze.
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Sono CTO, socio della società Onorato Informatica e il Direttore del Security Operations Center.
Aiuto le imprese e i professionisti a progettare e implementare servizi di sicurezza informatica e a difendersi dagli attacchi informatici di hacker e virus.
Da oltre vent’anni mi occupo di linguaggi di programmazione: C, C++, C#, VB.NET, HTML, PHP e JAVA. Dirigo lo sviluppo e la gestione soluzioni di sicurezza informatica per aziende e enti tramite servizi di Web Security, Network Security, Anti-DDoS, Intrusion Prevention Systems, Perimeter Security, Network Segmentation, Security Information and Event Management, Threat and Vulnerability Management.
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