L’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato il modo in cui viviamo e lavoriamo, rendendo le nostre vite più efficienti e interconnesse.
Tuttavia, come spesso accade con le innovazioni tecnologiche, le potenzialità dell’IA vengono sfruttate anche da coloro che hanno intenti malvagi.
Negli ultimi anni, il crimine informatico e gli attacchi degli hacker sono diventati sempre più sofisticati e pericolosi, grazie all’adozione dell’IA come strumento per perpetrare attività illecite. In questo articolo, approfondiremo come l’intelligenza artificiale è diventata un’arma a doppio taglio nel mondo della sicurezza informatica, mettendo in luce i rischi e le sfide che essa comporta per individui, aziende e governi in tutto il mondo.

In che modo l’intelligenza artificiale viene sfruttata dai cybercriminali?
L’AI viene sfruttata dai cybercriminali in diversi modi, principalmente per aumentare la portata e l’efficacia dei loro attacchi.
Ecco alcuni esempi significativi:
L’IA può essere utilizzata per generare e-mail di phishing più credibili e personalizzate, sfruttando analisi linguistiche e informazioni raccolte dalle vittime sui social media. Questo rende gli attacchi di phishing più difficili da rilevare e contrastare.
L’IA può essere utilizzata per creare malware e ransomware più evoluti e sofisticati, che si adattano automaticamente alle misure di sicurezza adottate dalle vittime. Questo permette ai cybercriminali di aggirare più facilmente i sistemi di protezione.
Brute force e cracking delle password
L’IA può accelerare gli attacchi di tipo brute force e il cracking delle password, sfruttando algoritmi di apprendimento automatico per individuare schemi e prevedere le combinazioni più probabili.
L’intelligenza artificiale può essere impiegata per coordinare e ottimizzare gli attacchi Distributed Denial of Service (DDoS), rendendo questi attacchi più potenti e difficili da mitigare.
Deepfake e disinformazione
I cybercriminali possono sfruttare l’IA per creare deepfake, ovvero contenuti multimediali contraffatti (immagini, video o audio) che risultano molto realistici. Questa tecnica può essere utilizzata per scopi di disinformazione, estorsione o manipolazione dell’opinione pubblica.
Bypassare i sistemi di riconoscimento biometrico
Grazie all’IA, i cybercriminali possono creare falsi impronte digitali, volti o voci per eludere i sistemi di sicurezza basati sul riconoscimento biometrico.
L’IA consente di automatizzare e orchestrare un gran numero di attività criminali, aumentando la portata e la velocità degli attacchi informatici.
In sintesi, l’intelligenza artificiale fornisce ai cybercriminali strumenti potenti per migliorare l’efficacia dei loro attacchi e superare le difese delle vittime.
Di conseguenza, è fondamentale che le aziende e i governi investano in misure di sicurezza avanzate e in ricerca per contrastare queste minacce emergenti.
Intelligenza artificiale, deep fake e furti d’identità
L’intelligenza artificiale ha dato vita a una nuova generazione di tecniche di falsificazione, tra cui i deepfake, che stanno rivoluzionando il panorama della sicurezza informatica e del furto d’identità.
I deepfake sono contenuti multimediali manipolati, come immagini, video o registrazioni audio, che risultano estremamente realistici e difficili da distinguere dai materiali originali. Sfruttando algoritmi avanzati di apprendimento profondo, i cybercriminali possono utilizzare i deepfake per:
- impersonare individui
- appropriandosi della loro identità
- creando situazioni potenzialmente dannose.
Questa tecnologia può essere impiegata per scopi di estorsione, manipolazione dell’opinione pubblica, disinformazione o attacchi mirati ai sistemi di sicurezza che utilizzano il riconoscimento facciale o vocale.
I trend futuri sull’utilizzo dell’AI da parte dei criminali informatici?
I trend futuri riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) da parte dei criminali informatici riflettono l’evoluzione continua delle tecnologie e delle tecniche di attacco. Alcuni trend emergenti includono:
Attacchi AI-driven sempre più sofisticati. Con l’IA che migliora costantemente, gli attacchi informatici diventeranno più avanzati e difficili da rilevare, sfruttando l’automazione e l’apprendimento automatico per adattarsi alle difese delle vittime. Ma anche gli Adversarial AI grazie ai quali i cyber criminali potrebbero utilizzare l’AI per identificare e sfruttare le vulnerabilità dei sistemi di sicurezza basati sull’AI. Questo può includere la creazione di input malevoli che ingannano i sistemi di rilevamento delle intrusioni o l’utilizzo di algoritmi di apprendimento avversario per eludere il riconoscimento di immagini e suoni.
Un altro possibile trend in affermazione nel prossimo futuro sono gli swarm attack: gli attacchi informatici potrebbero diventare più coordinati e distribuiti, con l’IA che permette ai cybercriminali di orchestrare gruppi di bot o dispositivi compromessi, chiamati “swarm”, per colpire obiettivi multipli contemporaneamente.
Certamente, l’auto-apprendimento dell’AI farà sì che anche le minacce vireranno verso la creazione di malware intelligente: i malware potrebbero diventare più autonomi e intelligenti, utilizzando l’AI per apprendere e adattarsi alle difese delle vittime, migliorando la loro capacità di diffondersi e di evitare il rilevamento. L’AI addirittura mirerà allo sfruttamento della metaverso e della realtà virtuale. Con l’evoluzione della metaverso e della realtà virtuale, i cybercriminali potrebbero sfruttare queste piattaforme per condurre attività criminali, come il furto di identità digitale, estorsioni e attacchi mirati.
Per contrastare questi trend futuri, è fondamentale che aziende, governi e individui investano nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie di sicurezza avanzate e strategie di difesa proattive per proteggersi dalle minacce emergenti.
Come proteggersi dalla intelligenza artificiale usata dai cybercriminali?
Per proteggersi dall’intelligenza artificiale utilizzata dai cybercriminali, è importante adottare una serie di misure di sicurezza e best practice. Ecco alcune raccomandazioni:
Mantenere software e sistemi aggiornati. Assicurati di aggiornare regolarmente i sistemi operativi, i software e le applicazioni, poiché gli aggiornamenti spesso includono patch di sicurezza per proteggere dalle vulnerabilità note. Ricorrere a servizi di di sicurezza gestiti e avanzati. Installare e mantenere aggiornate soluzioni di sicurezza affidabili, come firewall, antivirus e anti-malware. Considera anche l’utilizzo di sistemi di rilevazione e prevenzione delle intrusioni basati sull’AI per rilevare e bloccare attacchi sofisticati. Proteggere le credenziali di accesso alle piattaforme. Utilizzare password forti e complesse, abilita l’autenticazione a due fattori e considera l’adozione di soluzioni di sicurezza basate sulla biometria per proteggere i dati sensibili.
Crittografia e protezione dei dati. Cripta i dati sensibili in transito e in archiviazione per proteggerli da accessi non autorizzati. Utilizza reti private virtuali (VPN) quando ti connetti a Internet tramite reti pubbliche o non sicure. E ancora, il monitoraggio e risposta agli incidenti. Implementa sistemi di monitoraggio e di risposta agli incidenti che permettano di identificare rapidamente eventuali violazioni della sicurezza e di intervenire tempestivamente per limitare i danni. Effettuare una valutazione e la gestione dei rischi. Effettua valutazioni periodiche dei rischi per identificare e affrontare le vulnerabilità nella tua infrastruttura IT e nelle politiche di sicurezza.
Seguendo queste raccomandazioni, è possibile ridurre significativamente il rischio di cadere vittima di attacchi informatici basati sull’intelligenza artificiale e proteggere i propri dati e sistemi.
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Iasmin Prati ha raggiunto il suo quarto di secolo, e il suo CV sembra una mappa concettuale. Cosa c’è in comune a tutte le sue attività? La sensibilizzazione per la libertà d’espressione e la particolare attenzione alle tematiche etiche.