tor browser

Sommario degli argomenti

  1. Cos’è il Deep web

  2. Come accedere al Deep web

  3. Cos’è Tor

  4. Come usare Tor

  5. 10 curiosità su Tor

  6. Conclusioni

Non è che il dark web abbia proprio una bella nomea.
Spesso, infatti, la parte “più profonda” del web viene associata a cybercriminali e azioni illecite.
Lo stesso stigma si ha per Tor, il più popolare tra i motori di ricerca che permettono l’accesso al Deep web e Dark web. Tuttavia, dietro la tecnologia e il progetto “Tor” si nasconde ben altro.

Oggi lo scopriamo insieme.

Cos’è il Deep web

Deep web è traducibile in italiano con web profondo.
Con questa locuzione si intende l’insieme delle pagine presenti nel World Wide Web non indicizzate dai motori di ricerca.
Normalmente per spiegare cosa sia si ricorre alla metafora dell’iceberg. Tutto Internet viene rappresentato come l’iceberg. La parte superficiale, ovvero quella visibile dagli utenti, che è una porzione minima. La maggior parte dei contenuti web invece si trova sommersa. La parte di web che consideriamo visibile e “navigabile” e si chiama Surface web. La parte invece immersa nell’acqua è più difficile da trovare e rappresenta appunto il Deep web.

Si stima  addirittura che il 96% dei materiali presenti nel web non siano ritracciabili dai comuni motori di ricerca secondo Techcompany360.

I contenuti che si trovano nel Deep web possono essere suddivisi nelle categorie che seguono.

  • Le pagine web dinamiche, cioè quelle il cui contenuto è generato sul momento dal server. Per esempio, le pagine dei motori di ricerca o quelle dei social network.
  • Le pagine non collegate a nessun’altra pagina web.
  • Le pagine ad accesso limitato, cioè quelle i cui siti impediscono ai motori di ricerca di accedervi.
  • Gli “script”, ovvero pagine scritte con un particolare linguaggio di programmazione.
  • I file multimediali e altri contenuti non di testo.
  • I contenuti illegali (come siti pedopornografici o per la vendita di droghe) banditi dai motori di ricerca.

iceberg dark web

Come accedere al Deep web

In realtà, pur non essendo rintracciabili dai motori di ricerca, alla maggior parte dei contenuti del Deep web si accede tramite un normale browser.

Tuttavia, per accedere ad altre pagine del Deep web c’è bisogno di specifici software, configurazioni e accessi autorizzati.
Questi contenuti si trovano nelle cosiddette darknet e costituiscono il Dark web.

Dark web” è infatti un termine che spesso erroneamente viene usato come sinonimo di Deep web, ma in realtà ne costituisce solamente una minima parte. Tornando alla metafora dell’iceberg, possiamo dire che ne rappresenta la punta più profonda.

L’accesso a questa parte di web così oscura è complicato.

Nel Dark web, infatti, si entra solo tramite specifici software che consentono la navigazione anonima. Proprio per questo motivo, spesso le darknet sono usate per azioni illegali, come compiere crimini informatici, condividere file illegali o vendere prodotti illegali. Nonostante la “cattiva” nomea, però, il Dark web viene usato anche per proteggere i dissidenti politici, condividere file riservati e raggirare le dure censure del proprio Paese.

Un tempo al Dark web accedevano soltanto hacker, agenti delle forze dell’ordine e cybercriminali. Adesso chiunque può navigare nella parte oscura del web, se lo desidera. Infatti, a meno che non lo si utilizzi per azioni illegali, il Dark web è del tutto legale. Inoltre, alcuni software aperti a tutti, come Tor, ne hanno reso più facile l’accesso per chi vuole semplicemente proteggere la propria privacy. Senza doppi fini.

Ma andiamo con ordine.

Cos’è Tor

Tor è l’acronimo per “The Onion Ring” ed è la rete darknet più popolare e conosciuta. È un browser web che può essere usato per navigare nel deep web e nel dark web, ed è del tutto legale.

Tor è stato creato nel 1998 dalla US Navy usando una tecnologia di tipo “onion routing”.

L’onion routing è una tecnica di anonimizzazione delle comunicazioni, in cui i messaggi sono incapsulati in strati di crittografia simili agli strati di una cipolla. Il browser è poi diventato di pubblico dominio nel 2006.

Il sito ufficiale di Tor ci informa che il suo obiettivo è quello di proteggere la privacy e l’anonimato dei suoi utenti. Quando si utilizza questo browser si hanno due vantaggi:

  1. Il provider di servizi Internet e chiunque normalmente sorvegli la connessione non saranno in grado di tenere traccia delle attività online delle persone.
  2. Gli operatori dei siti Internet non vedranno il reale indirizzo IP di chi si connette e quindi non saranno in grado di risalire all’identità.

Come usare Tor

Tor browser è una versione modificata di Firefox. È disponibile gratuitamente in 30 lingue diverse. Inoltre, è disponibile per Windows, MacOS, Linus e anche per i dispositivi mobili.

Dopo la sua installazione, che è molto semplice, compaiono le “impostazioni di rete Tor”. Di solito, è sufficiente cliccare su “connetti” senza ulteriori configurazioni. Tuttavia, se ci si trova in un Paese in cui il browser è vietato, Tor dà la possibilità di raggirare questa censura grazie a degli strumenti chiamati “pluggable transport”.

Una volta istallato, Tor può essere usato come un normale browser per navigare il Surface web, ma con il vantaggio dell’anonimato. Però, come anticipato, può anche e soprattutto essere usato per l’accesso al Deep web e al Dark web. Per navigare in questa parte di web bisogna conoscere gli indirizzi dei siti.onion”.

10 curiosità che non sai su Tor

Capito cos’è e come si usa questo speciale browser, vediamo di condividere con voi qualche curiosità sul motore di ricerca che dà accesso al Deep web e al Dark web.

  1. Tor è usato da 750.000 utenti ogni giorno.

Più della metà di questi utenti si trova in Europa e solo l’Italia conta 76.000 persone che usano Tor ogni giorno.
L’Italia è seconda solo agli Stati uniti, che contano oltre 126.000 utenti. Sembrerebbe, però, che solo il 5% del traffico sia indirizzato al Dark web. Questo vuol dire che la maggior parte degli utenti usa Tor per navigare in anonimato nel Surface web.

  1. La “Tor Project Inc.” è un’Associazione senza scopo di lucro (quindi un ente benefico).

Diventato tale nel 2006, Tor è costituita prevalentemente da volontari. “Che tu abbia molto tempo per fare volontariato, oppure poco”, recita il sito web ufficiale, “che ti consideri tecnico o meno, vogliamo che tu ti unisca alla nostra community”. Gli utenti Tor, gli sviluppatori, i ricercatori e i fondatori sono un gruppo di persone “devota ai diritti umani” e che crede nello stesso ideale. Cioè quello che gli utenti di Internet dovrebbero avere un accesso privato al web, senza censure.

  1. Tor prevede un programma di membership a più livelli.

Quando aziende ed enti si offrono di sponsorizzare Tor, ottengono una serie di vantaggi a seconda dell’ammontare della donazione. Il logo dell’organizzazione sulla pagina del “membership program” è previsto a prescindere da quanto si è donato, tuttavia sono previsti tre livelli.

  • Se l’ente dona 100.000 dollari l’anno o di più è “Shallot onion member”. In questo caso è prevista una promozione via social media, eventi e altre iniziative.
  • Se dona tra i 50.000 e i 99.999 dollari l’anno è “Vidalia onion member”. In questo caso la promozione verrà fatta solo sui social media.
  • Se dona tra i 10.000 e i 49.999 dollari l’anno è “Green onion member”. In questo caso, non ci saranno promozioni.
  1. Tor conta una serie differenziata di sponsor e finanziatori anche molto facoltosi.

Eccone alcuni.

  • La “Google summer of code”, programma globale volto a iniziare gli studenti allo sviluppo di software open source.
  • La “Sida” (Swedish International Development Cooperation Agency), agenzia governativa che ha la missione di ridurre la povertà globale.
  • La “Open Technology Fund”, che si impegna a trovare soluzioni incentrate sulla tecnologia per chiunque sia colpito da censura, sorveglianza o blocco di Internet.
  • Fastly, una piattaforma che elabora e protegge le applicazioni ai margini della rete. Fa in modo che i download di Tor siano anonimi.
  • La “National Science Foundation”, centro di ricerca e di educazione in materie tecnologiche e scientifiche.
  1. Esiste uno shop online di Tor, pieno di gadget divertenti.
    Chiunque può comprare o donare per sostenere il progetto.

Magliette e felpe con scritto “la privacy è un diritto umano”, sticker o pacchi sorpresa. Sul sito ufficiale di Tor è presente anche uno shop dove si può donare e ricevere dei gadget divertenti. I prezzi dei gadget Tor vanno dai 25 ai 500 dollari, ma è possibile donare anche di più.

  1. È fortemente sconsigliato installare estensioni su Tor browser.

Non è consigliabile istallare componenti aggiuntive, come AdBlock, sul browser Tor perché possono compromettere la privacy e la sicurezza. Questo perché scaricare nuove componenti può rendere unica l’impronta digitale del proprio browser. In questo modo le attività non sono più anonime e possono essere monitorate.

  1. Quando si utilizza Tor come browser assolutamente nessuno è in grado di vedere su che siti si sta navigando.

Il sistema Tor è pensato appositamente perché nessuno sappia su che siti gli utenti navighino, per questo motivo a volte è usato per compiere azioni illegali. L’Internet Service Provider (o ISP) potrebbe essere in grado di vedere quando una persona sta usando Tor, ma non è in grado di capire quali siti stia visitando.

  1. È impossibile raggiungere un anonimato completo, anche usando Tor.

Su Internet, è impossibile avere un anonimato totale, persino con Tor. Ci sono tuttavia alcune pratiche che rendono più anonimi possibile. Per esempio, ricordarsi di usare solamente applicazioni configurate correttamente per Tor. Oppure usare la versione HTTPS dei siti web.

  1. Tor dichiara che non è a causa sua se i criminali “fanno cose cattive”.

Sul suo sito web ufficiale, Tor risponde alle critiche affermando che i cybercriminali possono commettere crimini e usare l’anonimato anche senza la tecnologia onion routing. Per esempio, possono rubare un cellulare e poi buttarlo, oppure usare spyware, virus o altre tecniche. Spiega anche che, per ottenere l’anonimato, bisogna accettare sia gli usi buoni che quelli cattivi di esso. È l’unico compromesso.

  1. Gli onion service non sono esenti da vulnerabilità: le tecniche della polizia possono essere efficaci.

Gli “onion service” sono creati per tutelare sia il cliente che il fornitore, quindi, non c’è nulla che Tor possa fare per far rimuovere un contenuto, per esempio. Tuttavia, è possibile rivolgersi alla polizia che può condurre investigazioni, interviste a sospetti, analisi di stile e di tecniche e altre indagini fisiche.

Conclusioni

Tor è un browser che permette di navigare nel Deep web e nel Dark web mantenendo la privacy.

Infatti, la sua speciale tecnologia permette un anonimato completo, o quasi. Per questo motivo viene usato anche dai cybercriminali per le loro azioni illecite, ma in realtà Tor permette molto più di questo. 750.000 utenti si connettono ogni giorno e solo il 5% di questi va nel Dark web. Tor è infatti prima di tutto un ente a scopo benefico che crede che la privacy sia un diritto umano e debba essere alla portata di tutti.

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